Dinamica dei gruppi di psicodramma analitico ad orientamento junghiano

Le metafore che ci aiutano a descrivere ciò che succede nei gruppi di psicodramma analitico.

Scritto da: Dott.ssa Vanda Druetta

E' uso in psicologia servirsi di metafore e di analogie per esprimere contenuti non altrimenti esprimibili. Ne abbiamo tutti esperienza.
L' introduzione di concetti quali campo, matrice, rete, ruoli, elaborati in ambiti scientifici differenti, rimandano alla necessità di effettuare delle trasposizioni analogiche da una scienza all'altra con buon vantaggio per la psiche impegnata a riflettere su se stessa.
Nella prospettiva epistemologica della complessità descrivere la natura della psiche e la sua vita comporta a volte il rischio di perdere stimoli e contenuti che per varie ragioni di incompatibilità relativa o assoluta con la coscienza vengono respinti o vengono privati del loro valore evocativo e della necessaria ulteriorità e che non potrebbero essere superati se non attraverso passaggi analogici.
Le analogie, e riferendomi allo psicodramma, è meglio pensare alle immagini concretizzate col gioco, con il loro dire molto di più e contemporaneamente molto di meno , inseriscono il pensiero in un ventaglio molteplice e multidirezionale di collegamenti, mantenendo il contatto tra la dimensione razional/scientifica e la dimensione trascendente del misterioso.

 

Attingendo al pensiero di Jung, il gruppo di psicoterapia col modello dello psicodramma individuativo, può essere descritto con la metafora del vaso alchemico .
Nel vaso alchemico si incontrano e si mescolano molteplici qualità psicologiche organizzate in modelli affettivi e cognitivi e sviluppano catene di reazioni affini alle reazioni chimiche. Esse con le loro unioni e con i loro scontri, sconvolgono l'apparente norma prevista e definita per integrarla, passando attraverso un disordine - caos, in un nuovo ordine secondo un criterio di possibilità infinite.

 

Il gioco psicodrammatico è la forma attraverso cui si svolgono le reazioni.
In esso o attraverso di esso, trovano vigore terapeutico i flussi comunicativi verbali e corporei , sviluppano configurazioni emotive alternative, succedono gli eventi dentro una tensione relazionale. O di congiunzione.
La drammatizzazione dei ricordi, dei sogni, delle paure o degli ostacoli, ovvero del materiale narrato in seduta , sollecita confronti e raccordi , tra i pezzi della propria vita e scopre affinità, diversità e punti di vista rimasti inconsci , anche quelli che ci rimandano ai genitori e quelli depositati da più generazioni.

Per i meccanismi di proiezione, introiezione ecc, ogni membro del gruppo rappresenta per gli altri un ruolo. Contemporaneamente il gruppo di psicodramma presentifica la molteplicità dei ruoli psichici legati dagli affetti e la loro interazione. Organizza una storia dinamica. Funziona come una psiche complessa unitaria a cui tutti i membri partecipano e rimanda all’unitarietà psichica di ciascun partecipante. Individuo e gruppo, psiche individuale e psiche gruppale, sviluppano un processo individuativo in dialettica continua.

Nello psicodramma analitico individuativo , nella pratica clinica e di ricerca, l' analogia emersa per rendere comunicabili i processi trasformativi che si creano nel gruppo è stato il triangolo con un centro a cui convergono e da cui divergono nella direzione dei vertici , dei nuovi lati che definiscono altri tre triangoli e creano una visione in prospettiva del movimento che anima la scena centrale.
All'esterno del triangolo scorrono in duplice direzione due linee parallele, con due sensi di marcia , su cui si collocano le relazioni tra i tre vertici del triangolo.
Il centro rappresenta la scena che di volta in volta viene giocata come risultante della gestalt costruita dalla costellazione attiva in quel momento nel gruppo . Essa, la scena, riflette sia un tema/nodo appartenente al mondo interno del singolo paziente/protagonista, ovvero contiene i complessi autonomi e tratti delle funzioni anima, animus, ombra, persona ecc. del pensiero di Jung (vertice inferiore sinistro), sia un contenuto problematico che attraversa la storia personale e familiare, che ha strutturato i ruoli che il protagonista ha assunto nei gruppi reali della sua storia, sia quelli che sono stati assunti dalle persone significative con cui si è relazionato (vertice inf.destro), . E la scena riflette anche una risonanza dei contenuti emotivi attuali del gruppo nel qui ed ora (vertice superiore del triangolo) .
I tre livelli appaiono sempre intrecciati anche quando i contenuti che li rapppresentano non si mostrano con immediatezza alla coscienza ma richiedono ulteriori accudimenti per svelarsi .

La dinamica analitica tra i ruoli che si svolge nel gruppo di psicodramma è finalizzata ad andare oltre la “Persona” con il proprio bagaglio di “Maschere” e liberare il Se dal potere suggestionante delle immagini dell’inconscio.

Sintesi
lo sviluppo del gruppo psicoterapeutico di psicodramma trae senso dalle teorie delle gruppalità interne, le matrici individuali che, attraverso le scene giocate, incontrano il materiale psichico come insieme di relazioni con i personaggi interni al soggetto, con i personaggi del contesto di vita interiorizzati, e le configurazioni e i processi che dall’uno vanno all’altro e si connettono alle forme storicizzate dei grandi temi che riguardano l’esistenza umana.

 

Dott.ssa Vanda Druetta

 

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